La Rossa si affaccia sul GP del Messico dopo aver lasciato il segno al recente appuntamento di Austin: cosa bolle in pentola per i piloti della Scuderia Ferrari?
Animi carichi e motori accesi per la Scuderia Ferrari che, riscaldati dal recente exploit ad Austin, puntano ormai al Gran Premio del Messico con occhi fiammeggianti. Le prime sessioni di allenamento su pista hanno gettato benzina sul fuoco, offrendo spunti e riflessioni, nonostante qualche intoppo. Il duo Charles Leclerc e Carlos Sainz, infatti, non ha potuto far segnare il massimo dei giri previsti, con il primo impatto delle FP1 che ha lasciato qualche scaletta da lucidare.
Giocando a scacchi con le mescole in vista del 2025, i piloti hanno avuto modo di ballare un tango alternato tra le diverse gomme. Mimando il passo gara, i ferraristi hanno stretto a cuore le C4, le gomme medie. Peccato che le informazioni racimolate non abbiano delineato con chiarezza il sentiero verso il parco delle qualifiche.
Cosa pensano i ferraristi alla vigilia delle sfide messicane?
Con il cronometro che gli sorride nelle FP2, è un Carlos Sainz pimpante quello che si presenta ai microfoni: “Giornata con il segno più. Ho spuntato tutto quello che c’era nell’agenda, e ho martellato sull’equilibrio e l’assetto della macchina, soprattutto alla mattina,” ci rivela un Sainz che non bada a mezze misure. “Nel pomeriggio abbiamo messo le mani anche sulle C4, una vera miniera di dati preziosi per il ritmo di gara.”
Ottimista al punto giusto, Sainz guarda alle FP3 come ad una rampa di lancio verso le qualifiche, convinto che si possa limare qui e lì qualche millesimo. Leclerc, dall’altra parte del box, racconta una giornata un po’ meno rosea: “Ho dovuto dare forfait alla prima sessione e puntare tutto sui trenta minuti extra successivi, ma una rossa di troppo ha troncato il lavoro,” racconta il monegasco, tra un sospiro e l’altro.
Una strategia affilata per conquistare la pole position
Non lasciando nulla al caso, Leclerc punta il dito sull’importanza delle qualifiche, dove ogni millimetro può fare la differenza: “Non appena ho toccato pista, il feeling con il passo gara è stato immediato, il che rende ancora più decisivo guadagnarsi una posizione di partenza importante,” osserva il pilota, con gli occhi sulla griglia di partenza.
Adesso la Ferrari sguinzaglia tutta la sua attenzione verso le qualifiche, brandendo l’arma della concentrazione, con lo scopo di tratteggiare il miglior profilo possibile per la macchina e afferrare una posizione che sappia sorridere alla bandiera a scacchi. Resta da vedere come le FP3 incideranno nell’affilare l’ingegno e nel tracciare la rotta per un GP del Messico che si prospetta, per il Cavallino Rampante, come un nuovo, emozionante campo di battaglia.
“La perseveranza è il lavoro duro che fai dopo che sei stanco del lavoro duro che hai già fatto”, un adagio che ben si adatta alla Scuderia Ferrari in vista del GP del Messico. Nonostante un programma incompleto, i dati raccolti durante le prime sessioni di prove libere rappresentano una miniera d’oro per gli ingegneri e i piloti, Charles Leclerc e Carlos Sainz.
La capacità di adattarsi alle avversità, come dimostrato da Sainz con il tempo più veloce nelle FP2, e la resilienza di Leclerc, nonostante gli imprevisti, sono esempi viventi dell’etica del lavoro che permea la Ferrari. Questo spirito di perseveranza è ciò che potrebbe fare la differenza nelle qualifiche, dove ogni dettaglio è cruciale. La Ferrari, con il suo impegno incessante e la ricerca continua del miglioramento, dimostra che anche nelle circostanze più difficili, è possibile emergere più forti.